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La "Vecchia di Carnevale" - Una Metamaschera

Oltre alle più famose maschere della tradizione carnevalesca, esistono alcune mezze-maschere o “metamaschere”, nate dalla vivacità del popolo e dalla sua voglia di festeggiare. 

Nella tradizione carnevalesca napoletana, la celeberrima maschera di Pulcinella veniva di solito accostata a quella della meno nota “metamaschera” della “Vecchia di Carnevale”. La vecchia presenta il viso palesemente grinzoso e deforme, ma un corpo giovane e prosperoso, dotato però di una gobba alla schiena sulla quale porta Pulcinella, intento a ballare e a suonare le nacchere, dette “castagnelle”.

Non si trattava di due figure mascherate ma di un singolo, con legata alla vita un fantoccio, con una testa di anziana donna e dotata di finte braccia che mostrano di reggere le gambe spalancate, anch’esse fatte di paglia o stoppa, di Pulcinella, per dare l’impressione che le stia sopra a cavalcioni.

Durante le sfilate Pulcinella, muovendosi a tempo di Tarantella, spingeva avanti il bacino e costringeva le Vecchia a fare delle movenze “oscene”, mentre, al tempo stesso, per mezzo del bastone fissato all’altezza delle gambe e atto a reggere la parte posticcia del suo corpo, imprimeva un intenso movimento alle sue braccia, al seno e, soprattutto, alla testa. Solitamente, la vecchia riceveva dal giovane e birbante Pulcinella molti schiaffi ed insulti, il che provocava l’applauso e le risate della gente.

Tradizionalmente, la maschera doppia era accompagnata nelle sue uscite da una orchestrina che suonava il “putipù”, il “triccabballacco” e la “canna”. Altre volte la maschera era accompagnata da semplici suonatori di zufolo, grancassa e tamburello.

 Alla “Vecchia” sono stati attribuiti diversi significati allegorici: la parte vecchia e deforma rappresenta l’inverno e la natura appassita, l’anno trascorso, la vecchiaia, il passato individuale e collettivo, tutta la negatività precedente, motivo per il quale viene cavalcata e schiaffeggiata;  la parte giovane, invece, rispecchia la primavera, l’arrivo del nuovo anno ricco e fecondo, la rinascita, la vitalità, ed è per questo che “si muove” al ritmo di danza di Pulcinella con il quale, al tempo stesso, si identifica.

Già nel secolo scorso, tuttavia, la simbologia della Vecchia perde la sua valenza e, progressivamente, la sua presenza diviene sempre più rara.