La tradizione del bucato

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La tradizione del bucato

Il bucato delle lenzuola di lino, dei pannolini e delle camicine dei neonati, durava ben tre giorni. 

Il primo giorno si prelevava con un secchio, l’acqua piovana dal pozzo e si riempiva il lavatoio; si immergevano i panni e si lavavano con il sapone.

Il secondo giorno, di mattina, dopo aver cambiato l’acqua del lavatoio, si immergevano di nuovo i panni e si lavavano con altro sapone. I panni insaponati venivano poi stesi su una corda perchè il sole “mangiava le macchie”.
Di pomeriggio i panni venivano tolti dalla corda e si mettevano in una tinozza di terracotta (cufunaturo), coperti da un panno di sacco.
Successivamente veniva usata acqua bollente con cenere ed erbe aromatiche.
Dal buco del cufunaturo usciva la lisciva calda (acqua e cenere).

Il terzo giorno, di buon mattino, finalmente si completava il bucato. Si riempiva il lavatoio con l’acqua del pozzo e si immergevano i panni tolti dal cufunaturo. Dopo essere stati ben sciacquati, i panni venivano stesi sulle corde al sole.